Qualità vs. Fast Fashion: chi la spunterà?

Ad oggi, nel 2024, non è semplice fare previsioni. Piuttosto possiamo augurarci il meglio.

Ed il meglio ha un solo nome: Qualità. E questo non vale solo per il settore della Moda.

Ma è di questo comparto che possiamo e vogliamo parlare: perché il capo di qualità non può nascere dalle rapide logiche del Fast Fashion. 

Ormai è sotto gli occhi di tutti che una produzione che tende a massimizzare la quantità dei prodotti non può che rinunciare a tutta una serie di parametri etici e produttivi.

“Dopotutto parliamo di uno dei settori più inquinanti, responsabile tra l’altro di una catena insostenibile per lo sfruttamento delle persone che ci lavorano – dichiara Federica Grassini, titolare di Ipermoda Factory.

Il consumatore finale necessita di un balzo in avanti in termini di consapevolezza: certi prezzi d’acquisto non solo si ottengono a scapito della qualità, ma si rinuncia anche alle garanzie sulla salute dei lavoratori e del consumatore finale. Per non parlare dell’impatto ambientale devastante.

Questo è un messaggio soprattutto per i più giovani: le battaglie contro le emissioni di Co2 e gli allevamenti intensivi sono nobilissime e sacrosante, ma sappiate che tra le industrie più inquinanti al mondo, c’è proprio quella che vi veste”* – conclude Federica. 

E allora questo è l’auspicio che da Ipermoda Factory facciamo a tutti quanti: consapevolezza nell’acquisto, comprare meno magari, ma bene. Assicurarsi che il prodotto scelto provenga da una filiera etica a 360°.

Questo ci auguriamo nel 2024, e questo è quello che rappresentiamo in pieno: onestà, trasparenza, qualità, etica. 

Da sempre fieri di essere in controtendenza.

* https://www.europarl.europa.eu/topics/it/article/20201208STO93327/l-impatto-della-produzione-e-dei-rifiuti-tessili-sull-ambiente-infografica
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